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ADATTAMENTI E MECCANISMI DELL'ACCLIMATAZIONE AL CALORE NELL'UOMO: APPLICAZIONI PER ATLETI COMPETITIVI E SPORT

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ADATTAMENTI E MECCANISMI DELL'ACCLIMATAZIONE AL CALORE NELL'UOMO: APPLICAZIONI PER ATLETI COMPETITIVI E SPORT

Pubblicato da Carlo Cavasinni il Maggio 14, 2025

Introduzione

L’acclimatazione al calore consiste nell’adattamento fisiologico dell’organismo umano a condizioni ambientali calde, ottenuto attraverso esposizioni ripetute a calore e sforzo fisico.
Gli effetti includono:

  • Migliore regolazione della temperatura corporea
  • Riduzione dello stress cardiovascolare
  • Maggiore resistenza alla fatica
  • Aumento della capacità aerobica in ambiente caldo e potenzialmente anche temperato.

Termoregolazione Umana

La temperatura corporea centrale è regolata intorno ai 37°C, mantenuta attraverso:

  • Regolazione comportamentale: cercare l’ombra, ridurre i carichi di lavoro, usare indumenti leggeri
  • Regolazione fisiologica: aumento della sudorazione, vasodilatazione cutanea, riduzione della produzione di calore metabolico.

Il sistema di regolazione funziona su un principio di controllo proporzionale basato sulla differenza tra temperatura reale e una temperatura di riferimento (“set point”), gestita dal centro termoregolatore dell’ipotalamo.

Adattamenti Fisiologici all’acclimatazione

Sudorazione e Flusso sanguigno cutaneo

  • Aumento della sudorazione: maggiore quantità e inizio anticipato a temperature corporee più basse.
  • Diluizione del sudore: riduzione del contenuto di sodio e cloruro, grazie alla maggiore riassunzione di elettroliti nelle ghiandole sudoripare.
  • Adattamenti centrali e periferici: abbassamento della soglia di attivazione della sudorazione e miglioramento della sensibilità dei vasi cutanei alla vasodilatazione.

Volume ematico e bilancio idrico

  • Espansione del volume plasmatico (fino al 10-15%), utile per mantenere la pressione arteriosa e il ritorno venoso durante l’esercizio.
  • Aumento dell’acqua corporea totale (+5-7%) per supportare sudorazione prolungata.
  • Miglioramento della sete: maggiore corrispondenza tra sete percepita e reale necessità idrica, riducendo il rischio di disidratazione volontaria.

Stabilità cardiovascolare

  • Riduzione della frequenza cardiaca a parità di sforzo
  • Aumento della gittata sistolica
  • Diminuzione della temperatura cutanea e centrale
    Queste modifiche riducono lo stress cardiocircolatorio e il rischio di sincope da calore.

Metabolismo muscolare

  • Risparmio di glicogeno muscolare
  • Riduzione dell’accumulo di lattato a parità di sforzo
  • Incremento della soglia del lattato e della capacità aerobica massima (VOmax)

Acclimatazione Cellulare e Proteine da Shock Termico (HSP)

L’acclimatazione stimola la produzione di HSP (in particolare HSP72), che proteggono le cellule dai danni da calore e stress ossidativo.
Queste proteine:

  • Stabilizzano le proteine cellulari danneggiate
  • Facilitano la riparazione cellulare
  • Migliorano la tolleranza all’ipossia e alla fatica

Effetti sulla Performance

  • Miglioramento marcato delle prestazioni submassimali in ambienti caldi
  • Incremento della capacità di esercizio e tolleranza al calore
  • Aumento di VOmax in ambienti temperati e caldi
    → anche se il calore riduce fisiologicamente il VO₂max, l’acclimatazione ne attenua l’impatto.

Durata degli Adattamenti e Decadimento

  • 80% degli adattamenti si ottiene entro 5-7 giorni.
  • Gli adattamenti decadono progressivamente in assenza di esposizione al calore:
    • La frequenza cardiaca migliora rapidamente ma si perde altrettanto velocemente.
    • Le modifiche termoregolatorie persistono più a lungo.
  • La forma fisica aerobica aiuta a mantenere gli adattamenti.

Modalità di Acclimatazione

  • Esercizio a carico costante
  • Esercizio autogestito
  • Ipertermia controllata: mantenendo una temperatura corporea target (38.5°C)
  • Esposizioni passive al calore: saune, bagni caldi (meno efficaci, ma comunque utili)

Acclimatazione in Ambienti Secchi vs. Umidi

Le differenze tra caldo secco e caldo umido influenzano il tipo di adattamenti:

  • Nel caldo umido la maggiore umidità ostacola l’evaporazione del sudore.
  • L’acclimatazione in ambiente secco offre però benefici anche in ambienti umidi.

Ruolo della Forma Fisica

  • Atleti aerobicamente allenati si acclimatano più rapidamente e mantengono più a lungo gli adattamenti.
  • Un alto livello di VO₂max è correlato a migliore tolleranza al calore.

Conclusione

L’acclimatazione al calore è essenziale per ottimizzare le prestazioni sportive in ambienti caldi.
I benefici includono:

  • Maggiore tolleranza fisiologica e cellulare
  • Miglioramento delle prestazioni aerobiche
  • Migliore stabilità cardiovascolare e bilancio idrico

Per ottenere e mantenere questi adattamenti serve una pianificazione mirata e ripetuta, meglio se specifica per l’ambiente in cui avverrà la competizione.

(Périard et al., 2015)


Carlo Cavasinni

Preparatore atletico Sport di Endurance e Forza

Pescara, Montesilvano, Chieti, Francavilla al Mare

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